giovedì 8 novembre 2007

Immigrazione: sgombero baraccopoli e nuove regole



Il problema dell’immigrazione fa ormai parte del panorama italiano da molti anni. Solo negli ultimi tempi però sta diventando il punto focale intorno al quale ruotano temi quali sicurezza, criminalità e necessità di nuove norme. Quel che serve è una regolamentazione più severa. Il cittadino non si sente tutelato abbastanza dallo Stato e sono molti gli italiani che pensano ad una protezione “fai-da-te” ricorrendo al porto d’armi. Da poco la Romania è entrata a far parte dell’Ue e, se si pensa che solo nel 2006 il 75% di arresti ha riguardato cittadini romeni, si delinea un quadro piuttosto allarmante. L’attuale Governo ha prima ridotto le forze dell’ordine e ora ha promosso questo pacchetto-sicurezza che in teoria, e speriamo anche in pratica, dovrebbe ristabilire un livello di protezione soddisfacente e far ciò che chiede la popolazione: applicare le norme e soprattutto le pene. Perché in Italia purtroppo c’è un male peggiore della criminalità: chi ha commesso un reato non viene punito come dovrebbe. Quando poi si tratta di reati efferati come quello accaduto martedì 30 a Roma con una donna stuprata e picchiata selvaggiamente da un romeno e poi gettata in fin di vita in un fossato, i famigliari e l’opinione pubblica chiedono all’unanimità giustizia se non vendetta: basta parole ci vogliono i fatti. Non significa dare il via ad una caccia alle streghe. Non bisogna dimenticare che nelle nostre città vivono e lavorano anche extracomunitari seri ed onesti. Persone venute in Italia con un sogno, con delle speranze per sé e per la propria famiglia che in alcuni casi sta ancora nel paese d’origine. Però non si deve confondere la nostra penisola per una sorta di “terra promessa” perchè è a causa di questa convinzione e delle barriere deboli rispetto a quelle degli altri paesi europei che ci ritroviamo a vivere l’esperienza attuale. I numerosi campi nomadi che si trovano in quasi tutte le zone di Roma, alcuni autorizzati, altri abusivi, sono un male sia a livello igienico che estetico per la città e la cosa più grave è che il controllo di chi va e chi viene da questi campi è praticamente impossibile. Questo porta ad un proliferare della clandestinità, di tutti quelli che trovano in questi luoghi una zona franca una volta entrati illegalmente. Non si può andare avanti così. Nessuna città, specialmente Roma che è la capitale, può tollerare queste chiazze di sporcizia e di delinquenza. È anche per questo che i cittadini sono stanchi delle parole. Non si fa nulla a meno che non ci scappi il morto o quasi. Lo Stato deve garantire al cittadino, in casi di emergenza sociale come questo, di camminare tranquillo per le vie della propria città. Basta alle zone offlimits dove donne e anziani devono aver paura di passare in certi orari. Vedremo se questo provvedimento del Governo, arrivato con un certo ritardo, servirà a migliorare le cose visto che in Italia funziona sempre tutto al contrario (quando funziona).


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