martedì 2 dicembre 2008

Pay-tv, l’eterna polemica. Tremonti: «Ce lo impone l’Ue»

In questi giorni si è scatenato un susseguirsi di polemiche a causa del provvedimento del governo atto ad alzare l’Iva dal 10 al 20% per le Pay-tv. Mi chiedo se sarebbe scoppiata una simile bagarre politica se non fosse stato Berlusconi al governo ma qualcun altro. Non si sarebbe parlato di conflitto di interessi tanto per cominciare. Non si sarebbe alzato neanche un sussurro perché sarebbe stata una cosa normalissima riassestare l’Iva. Mediaset Premium è sul digitale terrestre mentre Sky è sul satellite. Concorrenti lo sono fino ad un certo punto. Mediaset Premium ha sempre pagato l’iva del 20% a differenza di Sky che, agevolata da una decisione presa nel 1995, ha pagato fin dai suoi albori solo il 10%. Fu una manovra adottata per favorire lo svilupparsi di Sky che all’epoca era un’azienda appena nata. Ma per 13 anni fino ad ora ha continuato ad usufruire di un privilegio, nonostante sia ormai una società ben avviata. Quindi perché questo accanirsi da parte della sinistra nei confronti di un provvedimento giusto, che rimette la bilancia in equilibrio e che non agevola nessuno dei soggetti in campo? Si paga l’iva del 20% su tutto quindi perché non applicarla pienamente anche al settore delle tv a pagamento che oltretutto rappresentano un settore con clientela di fascia alta? Berlusconi, intervenuto dall’Albania sul tema, ha detto, riferendosi al Pd: «Difende i ricchi e i consumi non necessari pur di venire contro di noi». Inoltre non capisco come mai la sinistra critichi la social card affermando che sia elemosina (quindi sputa sui 40 euro al mese che essa concede ai suoi titolari) ma ha tanto da ridire se si alza l’iva dal 10% al 20% che significa pagare qualche euro in più l’abbonamento che-vorrei sottolinearlo ancora una volta-è un prodotto di fascia alta che in teoria non dovrebbe interessare quella fascia di italiani che arriva a fatica alla terza settimana del mese? Un minimo di coerenza servirebbe in questi casi. Si è soltanto rimesso a posto un sistema che agevolava Sky senza che ne avesse ancora diritto e che permetterà al governo di ricavare soldi utili per tutte le cose che ci sono da fare nel paese. Il Ministro dell’Economia Giulio Tremonti spiega: «Esiste un blocco di documenti che hanno origine a Bruxelles da cui risulta che il sistema italiano, stratificato su più anni, era fuori dalla giurisprudenza europea per la quale dato un medesimo servizio non puoi avere aliquote segmentate in funzione delle tecniche di trasmissione utilizzate». Su questo, ha aggiunto Tremonti, «è stata avviata una procedura di infrazione comunitaria e la soluzione poteva essere solo quella dell'allineamento delle aliquote. C'è un carteggio tra la commissione Ue e il governo Prodi che prevede l'impegno del governo ad allineare le aliquote. L'impegno scadeva in questi giorni». Nella maggioranza si starebbe valutando che la conversione in legge del decreto anti-crisi dovrebbe prevedere il passaggio dell'Iva dal 10% al 13% nel 2009, quindi al 17% nel 2010 per raggiungere il 20% solo nel 2011. Questa sarebbe la scaletta degli aumenti della quale ha parlato in un'intervista a Sky il vicepresidente del Senato ed esponente del Pdl Domenico Nania. Se poi sarà adottata, nessuno per ora può dirlo ma dopo le affermazioni del premier e del ministro Tremonti, resta una possibilità remota.

martedì 4 novembre 2008

Università statali vs private

Negli ultimi giorni mi è capitato di leggere castronerie scritte da individui di chiaro pensiero sinistroide, i quali sparavano a zero sul governo, dicendo che sta subdolamente cercando di azzerare le università statali in quanto covi di comunisti. Inoltre, ho letto, il governo starebbe operando in maniera sottile dei provvedimenti in stile dittatoriale. Allora io mi chiedo: qui tutta la gente di sinistra ha davvero una fobia per gli spettri del passato? Dire che il governo vuole mandare in rovina le università statali mi sembra una cavolata. Come lo è anche quella che nelle statali ci sarebbero professori incompetenti e di poco prestigio rispetto a quelli delle private e che questo faccia comodo al governo stesso, così da screditare le università pubbliche e incitare i ragazzi ad andare a quelle private. Ma non è assolutamente vero! Io mi sono laureato alla Sapienza nella triennale e ovviamente c'era il 99% degli studenti di sinistra. Ma fin qui non c'è nulla di nuovo perchè è sempre stato così, soprattutto alla Sapienza. Ora sto facendo la specialistica in una università privata e quindi si potrebbe pensare che la musica sia diversa. Invece paradossalmente no. Il 90% degli studenti è di sinistra. Quindi dire che le università private siano privilegiate dal governo e che perciò siano in mano alla destra è generalizzare e non avere la minima idea di ciò che si afferma. Per quanto riguarda i titoli dei docenti non è vero che nelle università statali ci sono perfetti sconosciuti o personaggi inferiori a chi insegna in quelle private. Alla Sapienza ho fatto esami con Giorgino (Tg1), Fabio Tricoli (Tg5), Vianello ("Mi manda Rai3"), i quali non sono certo degli sconosciuti. All'università dove sto studiando ho fatto esami con Paolo Liguori (Tgcom), Mario Pendinelli (ex direttore de "Il Messaggero") e Stefano Gentiloni (ex direttore Rai3). Quindi ritengo che i livelli di preparazione da entrambe le parti siano più che buoni. Se poi si guardano più le differenze che le somiglianze allora è un altro discorso.

giovedì 30 ottobre 2008

Scontri in piazza e manifestazioni, ma basta!

Mercoledi sera a Matrix, condotto da Enrico Mentana, sono state mandate in onda le riprese di quanto successo a P.za Navona in quella stessa giornata e di quanto sta accadendo nelle città di tutta Italia, con manifestazioni e scioperi che sono per la maggior parte pacifici. Pacifici non significa però che non abbiano creato problemi al resto della popolazione. Gruppi di studenti hanno occupato le rotaie bloccando il traffico ferroviario a Milano, in città la normale circolazione è stata bloccata, bus e persino ambulanze costretti a stare al “gioco” degli scioperanti che invadevano le strade.


Tornando ai fatti di P.za Navona, in studio a Matrix era presente Francesco Giordano, il quale ha più volte fatto notare che gli studenti di sinistra sono stati provocati da individui di Forza Nuova che si erano fatti trovare nella piazza proprio per innescare la miccia e lo dimostrerebbe il fatto che fossero armati di bastoni e mazze. Io però mi chiedo se Giordano abbia di proposito ignorato i filmati o se sia stato colto da cecità momentanea proprio in quelle sequenze rivelatrici. Si vedevano chiaramente anche i manifestanti dei centri sociali che non erano certo armati di fiori bensì di mazze, caschi, bottiglie e che per primi hanno caricato la fazione nemica e devastato un bar prendendo e usando come armi i tavoli, le sedie e le stufe addirittura. Se l’intento era quello di una manifestazione pacifica come mai non erano disarmati?

Inoltre c’è da dire che la maggior parte di quella gente non sa nemmeno perché protesta, molti sono informati male sul decreto legge e altri ancora vi partecipano solo per fare casino e devastare. Quindi bisognerebbe essere neutrali in certi casi di valutazione di quanto accaduto.


Come ha detto Teodoro Buontempo in studio, il Pd è allo sbando e si serve dei giovani, anch’essi sbandati, per attaccare il governo il quale con questo decreto gli ha servito il tutto su un piatto d’argento. In molte sequenze dei video che si riferiscono alle proteste di diverse città d’Italia si sentono studenti lanciare insulti alla polizia e al ministro Gelmini: questo sarebbe un modo civile di fare protesta? A Milano i manifestanti hanno caricato la polizia. Se poi le forze dell’ordine "osano" rispondere agli attacchi si parla di fascismo! Giordano parla di autoritarismo e di potere gerarchico sulla società ad opera del Governo. Ma siamo al colmo dei colmi!


Ma che gli studenti pensino a studiare invece che perdere tempo e farlo perdere agli altri, oltre che recare disagi e mettere a repentaglio anche l’incolumità di poliziotti e carabinieri che vanno avanti con 1000 euro al mese.

Per quanto riguarda l’argomento "maestro unico" non vedo quale sia la novità e soprattutto il problema: tutti abbiamo avuto il maestro unico alle elementari. In tutta Europa hanno il maestro unico.

Poi le classi differenziate per i bambini stranieri perché devono essere sinonimo di razzismo? In città al nord Italia, ad esempio, ci sono classi composte da maggioranza di bambini stranieri che sanno parlare pochissimo l’italiano e per questo rallentano l’intera classe. Quindi dove sarebbe la tragedia se si facessero classi apposta per questi bambini così che abbiano i loro tempi e imparino l’italiano? Parlare di razzismo è solo una strumentalizzazione da parte della sinistra. Quest’ultima critica anche i grembiuli. Perché mai c’è da ridire anche su quelli? Sono senza dubbio una barriera contro discriminazioni tra bambini così che non debbano invidiare l’uno all’altro vestiti di marca. Perciò cosa c’è di discriminante? Poi questa ipocrisia da parte della sinistra è a dir poco imbarazzante…conosco figli e figlie di professionisti, gente più che benestante, che ha macchine fuoriserie, ville, amano la bella vita e le marche costose eppure sono di sinistra…mi sfugge il perché lo siano e soprattutto in che modo lo siano… Se si parla di regole e di educazione ferrea si urla all’autoritarismo. Sembra che si abbia una folle e ingiustificata paura degli spettri del passato. Cosa teme la sinistra? Che tutte queste innovazioni portino realmente migliorie nel sistema didattico italiano e che si faccia qualcosa di buono per il futuro dei giovani? Dopo la ventata di novità introdotte da Gentile con la sua riforma del 1923, in 60 anni, come ha fatto notare Buontempo, la sinistra non è riuscita ad apportare nulla di positivo nel sistema educativo italiano.

Dio, patria e famiglia sono valori importanti, perché dovrebbero incutere timore? Parlando dei tagli alle spese inutili nelle università, mi sembra che levare i soldi da ricerche di poco valore per indirizzarli dove veramente servono e per promuovere progetti più rilevanti sia solo un bene. Anche perché se non si vuole che avvengano tagli da nessuna parte allora l’unica soluzione sarebbe aumentare le tasse universitarie e dubito che ciò piacerebbe a coloro che protestano già ora. La sinistra quando governava aveva levato i maestri di sostegno per bambini portatori di handicap. Come si spiega questo fatto?

Senza contare che se ora gli insegnanti prendono 800 euro circa, non risulta che quando c'era la sinistra al potere fossero più alti…

Concludendo, vorrei dire che ciò che si criminalizza non sono le manifestazioni, perché è un diritto concesso dalla costituzione esprimere il proprio pensiero, ma l’indecenza di episodi violenti o che vanno oltre ciò che è concesso dalla legge. Se poi si vuol capire male o far finta di essere ciechi o sordi di fronte alla realtà dei fatti allora è un altro discorso.

giovedì 23 ottobre 2008

Proteste anti-Gelmini: un nuovo '68?

In questi giorni le università e le scuole di tutta Italia stanno protestando contro il decreto Gelmini. Anche oggi sono continuati gli scioperi e i blocchi per manifestare contro il rischio delle privatizzazioni delle università, il blocco del turnover del personale, il ritorno al maestro unico alle elementari e i tagli ai finanziamenti oltre che al personale. Il ministro dell’Istruzione ha annunciato al Senato che da domani convocherà gli studenti e sarà pronta ad ascoltarli ma a patto che si discuta sui fatti. La Rete degli studenti medi ha confermato in una nota "la propria disponibilità a discutere con il ministro Gelmini ma alla condizione "che il ministro sia disponibile a discutere su tutto l'impianto alla base dei provvedimenti e non solo su alcuni di essi". Intanto il Premier Berlusconi, che si trova a Pechino per il summit Asem, ha affermato: "Io non ho mai detto né pensato che la polizia debba entrare nelle scuole. Ho detto invece che chi vuole è liberissimo di manifestare e protestare ma non può imporre a chi non è della sua idea a rinunciare al suo diritto essenziale". I vertici delle forze dell’ordine hanno sottolineato di poter intervenire nelle università solo se chiamati dai rettori, alcuni dei quali, come all'ateneo di Bologna, hanno escluso al momento il ricorso alla polizia, definendo “fisiologiche” le proteste studentesche: "Non abbiamo nessun motivo per chiamare la polizia. C'è una discussione vivace che rientra nelle dinamiche democratiche", hanno dichiarato ieri il pro-rettore agli studenti Paola Monari e il preside di Lettere Giuseppe Sassatelli. In una società democratica è sacrosanto il diritto di manifestare il proprio pensiero, come in questo caso. Lo sancisce l'art. 21 della Costituzione. Ma quando ci sono episodi violenti come quello di Milano, i ricordi vanno subito alle proteste del ’68 che sempre saranno ricordate per la loro violenza. Si spera che gli studenti che sono scesi in piazza in queste giornate siano coscienti del fatto che non possono imporre ciò che pensano soltanto perché lo ritengono giusto altrimenti si parerebbero dietro un diritto offerto loro dalla democrazia per negare ad altri il diritto di pensarla diversamente. Se davvero ci fosse solo voglia di parlare e risolvere i problemi non sarebbe necessaria la presenza delle forze dell’ordine che si ritrovano a dover fare la guardia a quelli che, troppo spesso, somigliano più ad agitatori che a studenti universitari disposti al dialogo.

domenica 19 ottobre 2008

Sistema efficiente=autoritario?

Stamattina, alla puntata di Omnibus su La7, Sansonetti, direttore di Liberazione, ha affermato che un sistema che tende alla perfezione tende anche a diventare autoritario. Io credo che sia sbagliato in quanto un governo, quando fa funzionare al meglio un paese sotto ogni profilo- in particolare quello della sicurezza- non deve essere automaticamente bollato come dittatoriale perchè affermando questo è come dire che qualsiasi sistema che funzioni davvero è pericoloso per la democrazia. Io credo che sia veramente pericoloso un paese nel quale le Istituzioni siano lassiste e non facciano il loro dovere, non tutelino il cittadino che di conseguenza si sente insicuro e oltre a diventare xenofobo può anche avvertire un senso di caos nella società nella quale vive. Quindi prima di parlare di un sistema che, a causa della sua efficienza, potrebbe tendere all'autoritarismo io direi di pensare a risolvere problemi più incalzanti del Paese ed evitare di fare strumentalizzazioni politiche su alcuni provvedimenti che la maggioranza dei cittadini italiani approvano pienamente in quanto rispondono a delle esigenze espresse in maniera più che chiara alle ultime elezioni.

sabato 18 ottobre 2008

Benvenuta Smart elettrica!

Per celebrare la costruzione del milionesimo esemplare della ForTwo, Smart ha presentato la Electric Drive, il prototipo della versione totalmente elettrica ad emissioni zero che vedremo sul mercato alla fine del 2009. Al momento non ci sono dati tecnici ufficiali. Dopo il successo del lancio statunitense della ForTwo normale, la sfida per il 2009 sarà un'altra: conquistare anche il mercato Cinese.

mercoledì 15 ottobre 2008

Haider, la sua morte è stata accidentale

Il governatore della Carinzia Joerg Haider, venuto a mancare in seguito ad un incidente stradale sabato scorso, avrebbe avuto nel sangue un valore di alcol sopra la norma. Lo ha riferito Stefan Petzner, suo successore politico: «Il governatore Haider aveva un tasso di 1,8 grammi nel sangue al momento dell'incidente». Il limite consentito dalla legge austriaca è di 0,5 grammi per litro di sangue. La famiglia dell'ex leader di estrema destra ha chiesto che il funerale non sia oggetto di strumentalizzazioni politiche. Paolo Quercia, genero di Haider, ha dichiarato a Panorama.it che «La famiglia ringrazia per l'enorme testimonianza di affetto proveniente dall'Italia. Sappiamo che molte città stanno organizzando pullman per venire ai funerali. È un bellissimo segnale d'amore che testimonia ancora una volta come Joerg Haider abbia cercato di unire culture e popoli».

lunedì 13 ottobre 2008

Regole strisce blu Roma


Ecco il prospetto con le nuove tariffe applicate alle strisce blu. Per altre informazioni sull'argomento e per sapere in quali strade dei vari quartieri si paga la sosta, vi invito ad andare sul sito www.atac.roma.it e andare nella sezione sosta: parcheggi, strisce blu.

venerdì 10 ottobre 2008

Crossmax: un mini suv marcato Smart

In futuro la piccola Fortwo potrebbe avere compagnia se le voci che girano sul Web circa il progetto di una smart-suv chiamata Crossmax risponderanno a verità. L'ipotetico modello in cantiere avrà sicuramente dimensioni maggiorate rispetto alla classica due posti che tutti conosciamo. Dovrebbe essere più allungata e più alta, soprattutto posteriormente. In ogni caso, tali modifiche potrebbero colmare due lacune che sono sempre state della Smart: il piccolo vano bagagli e un uso quasi esclusivamente cittadino. Solo il tempo saprà dirci se questo modello uscirà davvero o no.

mercoledì 8 ottobre 2008

Smart: un successo che dura da 10 anni

Era il 2 luglio del 1998 quando uscì sul mercato la prima smart. Un'automobile che si fece subito notare per le ridottissime dimensioni, i 2 posti e la trazione posteriore e che col tempo è diventata la citycar per antonomasia. Dalla sua nascita la piccola fortwo ha raggiunto la quota di 900.000 unità vendute in 37 paesi fra i quali spicca soprattutto l'Italia. "Smart fortwo è una vettura unica al mondo, che coniuga al meglio piacere di guida, lifestyle ed un'esemplare parsimonia nei consumi", ha dichiarato Dieter Zetsche, Chairman del Board of Management Daimler AG. Nel 2010 arriverà inoltre una versione elettrica con batterie a ioni di litio che promette costi di gestione bassissimi: sarà dotata di un motore da 30kW (41Cv) e di una batteria che consentirà un'autonomia di 115 km e che potrà essere ricaricata in appena 8 ore collegandola ad una presa da 230 volt.

domenica 5 ottobre 2008

Tornano le strisce blu

Tornano nella Capitale le famigerate strisce blu. Meno rispetto a prima ma tornano. E purtroppo per lavoratori e commercianti c'è anche una novità: aumentano le tariffe del 20%. Da 1 euro a 1.20 euro per ogni ora di sosta nelle zone a traffico limitato. Per le zone esenti da Ztl, la tariffa rimane di 1 euro l’ora. Secondo l'Adoc, il sindacato dei consumatori, i più penalizzati sono i commercianti, il 20% dei quali ha già cessato l'attività a causa del carovita. Il Comune spiega, comunque, che la reintroduzione dei parcometri sarà progressiva e prevede anche una serie di agevolazioni, proposte in via sperimentale per 6 mesi. Come nota personale vorrei aggiungere che qualche gg fa ho telefonato al Comune per sapere dove esattamente si paga e mi è stato risposto che ad esempio Via Cola di Rienzo è a pagamento mentre alcune vie attigue non lo sono. Allora io mi chiedo: un cittadino che deve lasciare la macchina come fa a sapere se deve pagare in quella determinata via o no? Dovremo portare con noi una piantina di Roma con segnate addirittura le VIE a pagamento e quelle non? Una cosa è sicura: il cittadino non ci capisce più niente. Continuiamo così...

Contro il caro benzina...

Idea niente male! :)

domenica 20 luglio 2008

Inghilterra, pene severe per chi guida stando al cellulare

E’ scattato un provvedimento in GB che prevede un inasprimento delle sanzioni per chi è alla guida e contemporaneamente usa il telefonino. Questo in base ad una direttiva che il comitato governativo competente - il 'Sentencing Guidelines Council' - ha mandato ai tribunali e che recepisce una legge del 2006 ('The Road Safety Act').

La direttiva prevede che gli anni di prigione salgano a quattordici se l'automobilista responsabile dell'incidente ha bevuto oltre il lecito, si è drogato o ha guidato in modo incosciente. Precedenti multe per guida pericolosa o velocità eccessiva saranno un'aggravante sufficiente per imporre il massimo della pena.

«Chi viene momentaneamente distratto dal telefonino adesso sa che è esposto ad una possibile incarcerazione se ci scappa il morto», ha avvertito il dirigente di polizia Peter Neyroud - membro del "Sentencing Guidelines Council". Si spera che le condanne più dure servano da deterrente per chi irresponsabilmente può provocare incidenti mortali distraendosi durante la guida.

venerdì 4 luglio 2008

Hitler nel museo delle cere a Berlino

Infinite polemiche ha scatenato l'apparizione di una statua di Hitler nel nuovo museo delle cere di Berlino. Voci critiche dicono che è inappropriato esporre il dittatore nazista, che ha iniziato la seconda guerra mondiale e ordinato lo sterminio di milioni di ebrei in Europa, in un museo accanto a personaggi famosi, pop star, statisti e miti sportivi. "Sicuramente questa figura susciterà interesse ma speriamo che la gente capisca che si tratta di una mostra con diversi tipi di attrazioni", ha detto Meike Schulze, a capo della Midway Attractions, in Germania, che è responsabile della branca tedesca di Madame Tussauds.

Istituti come la fondazione che gestisce il principale memoriale dell'Olocausto in Germania hanno bocciato l'idea della statua, ritenendola di cattivo gusto e affermando che è stata posizionata lì solo per generare profitti.

domenica 29 giugno 2008

Arriva la sigaretta elettronica

E' made in China l'ultima invenzione per fumatori incalliti: la sigaretta elettronica. Ha le dimensioni di una penna, formata da una batteria, un vaporizzatore, una capsula-ricarica di nicotina (in minime percentuali), aroma di tabacco e glicol propilene (un additivo alimentare di solito usato nel taglio del tabacco per trattenere l’umidità) non contiene né prodotti chimici né sostanze tossiche e cancerogene e soprattutto permette di fumare in luoghi pubblici e chiusi senza danneggiare la salute degli altri nè inquinare l'aria. Funziona a ricariche di nicotina.
Ogni ricarica equivale a circa 2 pacchetti di sigarette normali e costa sui 2 dollari.
Per acquistare la sigaretta tecnologica invece bisogna pagare tra i 64 e i 149 dollari. E' già in vendita sul Web e ne esistono 3 tipologie, ognuna dedicata a diversi tipi di fumatori: una per chi fuma le sigarette e le altre due per gli amanti dei sigari e della pipa.

domenica 22 giugno 2008

La Spagna batte l'Italia ai rigori

Una partita senza spettacolo quella che si è giocata stasera allo stadio viennese Ernst Happel. La nazionale paga l'assenza di giocatori come Pirlo, Gattuso e Cannavaro e perde contro la Spagna per 4 a 2 ai rigori. Parati i tiri dal dischetto di De Rossi e Di Natale e la vittoria vola via. Molte occasioni perse, gioco dell'Italia non buonissimo. Grande la delusione degli oltre 30.000 tifosi italiani presenti.

sabato 21 giugno 2008

Indiana Jones: l'ultimo film pieno di errori

L'ultimo capitolo della saga di Spielberg sarebbe pieno di errori. A notarlo per primi sono stati i fan che sul sito www.moviemistakes.com li hanno elecanti uno per uno. Ecco le 10 pecche più gravi secondo il tabloid inglese Daily Star:

1) Quando Indy e Mutt volano in Perù, si vede un aereo della Pan American. Peccato che il velivolo in questione sia un Antonov AN-2, che non ha mai fatto parte della flotta Pan-Am.

2)Nella scena nel bar, quando Mutt sbatte i pugni sul tavolo, le bottiglie di senape e ketchup volano ovunque, ma poi nell’inquadratura successiva le bottiglie sono tornate al loro posto.

3)Indy spara con un RPG-7 dal camion con il quale sta scappando, ma l’RPG-7 verrà messo in produzione solo nel 1961.

4)Su una cartina geografica viene indicato il Belize, che però a quei tempi (il film è ambientato nel 1957) era conosciuto con il nome di Honduras inglese.

5) Dopo la sparizione degli scalini nella città perduta, Indy e i suoi amici si ritrovano a camminare nell’acqua, ma quando entrano nella stanza del tesoro sono completamente asciutti.

6) Il film è ambientato alla fine degli anni Cinquanta, ma la motocicletta Harley-Davidson che cavalca Mutt è basata su un modello del 2000 o ancora più recente.

7)All’inizio del film, quando Indy sta parlando con i russi, la sua camicia è nascosta, poi si vede e quindi sparisce di nuovo e va avanti così per diverse inquadrature.

8) Prima che Indy trovi il teschio di cristallo, la testa della mummia ha un pezzo di tessuto sulla fronte, ma nell’inquadratura successiva il tessuto è scomparso.

9)Nella chiesa si possono vedere delle moderne maniglie antipanico in ottone alle porte

10)Indy e Mutt volano a Nazca, in Perù, che è a sole 4 ore di autobus dalla capitale Lima, sebbene la città che venga mostrata nel film sia Cuzco, che dista da Lima ben 24 ore di viaggio. Cuzco è, infatti, a est, mentre Nazca è a ovest. Non solo. Nel 1957 solamente Lima aveva un aeroporto e quindi quello di Nazca che appare nella pellicola sarebbe un falso.

sabato 31 maggio 2008

Benzina a buon mercato

Il 30 aprile è scaduto lo sconto fiscale pari a due centesimi deciso dal governo con la Finanziaria 2008, che seppur poco qualcosa toglieva. Il passo oltre la soglia psicologica dell’euro e mezzo è breve. Che fare? Abbandonare la macchina è un’idea, ma non è che i prezzi di treni e pullman stiano scendendo. Anzi.

Quindi? L’unica soluzione, aspettando che il petrolio scenda, è cercare la benzina meno cara. La quale è venduta dalle cosiddette “pompe bianche”, cioè distributori senza marchio che hanno una gestione autonoma. Il risparmio è di circa sei centesimi al litro.

L'elenco dei benzinai "economici" di tutta Italia è stato fornito dalla Federconsumatori e lo trovate al seguente indirizzo


http://l.yimg.com/el/fi/fu/federconsumatori.pdf


venerdì 30 maggio 2008

Strisce blu addio!

Il Tar del Lazio abolisce le strisce blu in tutta la capitale: la sosta a pagamento dei circa 96.000 posti auto vale 29 milioni di euro l'anno. E ora? Il sindaco Gianni Alemanno, per colmare il vuoto legislativo, annuncia «in tempi strettissimi nuove regole per ristabilire un equilibrio tra parcheggi a pagamento e quelli gratuiti». Intanto si è provveduto alla disattivazione degli oltre 2.600 parcometri di Roma ma ieri sera, secondo alcune segnalazioni, alcune macchinette ancora erano in funzione.

La decisione del Tar ha scatenato polemiche nel mondo politico: «La sentenza conferma quello che, dall'opposizione, abbiamo sempre sostenuto: le strisce blu, così come Rutelli prima e Veltroni poi le hanno pensate, sono illegittime e vessatorie », commenta Fabio Rampelli, deputato Pdl. E Vincenzo Piso, anche lui deputato Pdl, rincara la dose: «La politica della sosta deve avere come obbiettivo primario non più il semplice far cassa, come ha fatto il centrosinistra di Veltroni, bensì una reale fluidificazione del traffico». Replica Roberto Giachetti, deputato Pd: «Roma torna al far west del racket dei parcheggiatori abusivi».

Io penso che il deputato del Pd non sa di cosa parla o finge di ignorare una realtà che sanno tutti i romani: con o senza strisce blu i parcheggiatori abusivi ci sono sempre stati. E spesso la polizia municipale lo sa fin troppo bene ma lascia correre. E' una vergogna. Quindi non si dovrebbe parlare di ritorno ad un racket ma piuttosto di persistenza di un vizio che a Roma dura da molti anni senza che siano mai state prese misure rigide nei confronti di quella gente.

venerdì 23 maggio 2008

Roma, auto killer travolge due ragazzi

Due giovani di 23 anni, Alessio Giuliani e Flaminia Giordani, sono morti a Roma dopo che il loro motorino è stato travolto da una Mercedes 220 passata probabilmente con il rosso su via Regina Margherita, all'altezza dell'incrocio con la via Nomentana. Erano le 22:30 circa di giovedi.

Il ragazzo è morto sul colpo mentre la ragazza, dopo essere entrata in coma, venerdi mattina è deceduta.

L'auto pirata, dopo l'incidente, è stata abbandonata in via Bencivenga, nei pressi di una caserma della Guardia di Finanza. Tra le ipotesi seguite dagli inquirenti, c'è anche quella di una gara tra automobili.

Il proprietario della vettura ritrovata è un ingegnere di 67 anni, il quale ha assicurato di non trovarsi alla guida al momento dell'incidente. Sentito dalla polizia municipale, ha raccontato che l’automobile è utilizzata di solito dai due figli gemelli. Uno di loro, Stefano Lucidi 33 anni, tossicodipendente, ultras della Lazio con precedenti penali per lesioni e sottoposto a Daspo, vale a dire al divieto di partecipare a manifestazioni sportive negli stadi, interrrogato nella caserma del comando del II gruppo dei vigili urbani, è stato poi fermato.

Nell'impatto violentissimo, i due giovani sono stati sbalzati per circa 20 metri. A raccontarlo è stato il padre della ragazza rimasta uccisa. «Hanno fatto un volo di 20 metri - ha raccontato prima di lasciare il policlinico Umberto I - il conducente di un'auto, un viceprefetto, si è fermato a soccorrerli. Si è prodigato in ogni modo». La famiglia di Flaminia Giordani ha deciso di donare gli organi della giovane. «Abbiamo deciso di firmare per l'espianto degli organi» ha dichiarato il fratello della ragazza, Emiliano.

Stefano Lucidi aveva l'interdizione alla guida. Le indagini degli inquirenti si stanno ora concentrando sull'ipotesi che l'investitore abbia fatto uso di cocaina anche la scorsa notte quando ha travolto i due giovani, fuggendo e non soccorrendoli. Secondo quanto si è appreso, a bordo con lui sulla Mercedes 220 al momento dell'incidente, c'era la sua fidanzata, che è sottoposta ad un provvedimento di limitazione della libertà, l'obbligo di dimora, e che quindi non avrebbe dovuto trovarsi con lui a quell'ora di sera.

giovedì 15 maggio 2008

Il volto peggiore di Roma


Una panoramica di diversi campi rom presenti nella Capitale. Inutile dire che è un'indecenza. Covi di delinquenza e di bassissimi livelli igienici. Il sindaco Alemanno è al lavoro da poco tempo eppure i risultati sono tangibili (come ad esempio lo sgombero di clandestini nei pressi di Castel Sant'Angelo). E questo conferma una cosa che ormai tutti sapevano: la precedente amministrazione di sinistra era connivente e, pur potendo, non effettuava nessun intervento di bonifica (tranne nei giorni successivi ad un grave fatto di cronaca). Ci vogliono le aggressioni o le morti di cittadini per fare ciò che va fatto?

martedì 13 maggio 2008

Nuove regole per i neopatentati

Dal prossimo 1 luglio 2008 entrerà in vigore la nuova legge sui veicoli che potranno guidare i neopatentati. Tutte le auto che arrivino ad un massimo di 50kw per tonnellata. Già fioccano le critiche in quanto la suddetta legge consente ad un neofita del volante di mettersi ai comandi di una monovolume più lunga di 5 metri e con un motore di 2.800cc mentre vieta di guidare una più adatta smart fortwo che ha soli 3 cilindri e un propulsore di 999cc. Incredibile ma vero.

E non è finita qui. Il caso maxi monovolume-Smart, infatti, non è l'unico paradosso della normativa ma solo un piccolo esempio: la nuova Fiat 500 è vietata in qualsiasi versione e con qualsiasi motore, mentre il vecchio modello (privo di airbag, abs e cinture di sicurezza) è giudicato adatto (ammesso che un giovane preferisca un mezzo scomodo e antiquato come quello). C'è la piccola Citroen C1 a benzina (con le sue simili Toyota Aygo e Peugeot 107) che è vietata. E ci sono tantissime altre piccole, dalla Matiz a tutte le Mini completamente off limits. In compenso l'elenco delle auto "possibili" comprende colossi di fuoristrada come la Nissan Patrol, la Land Rover Defender o la Mitsubishi Pajero 3200. Fino ad arrivare a macchine del valore di 40 mila euro che sicuramente messe nelle mani di chi ha appena conseguito la patente sono potenzialmente pericolose.

Il divieto durerà un anno e riguarderà solo tutti coloro che prenderanno la patente B da luglio. Rimane anche la normativa che vede i giovani automobilisti, sempre per tre anni, penalizzati del doppio dei punti della patente in caso di violazioni al codice della strada, con la possibilità a fronte di gravi infrazioni di vedersi sospesa la patente da 3 a 6 mesi. Sembra inverosimile che un vigile che fermi per un controllo una macchina perda del tempo per controllare l'età di chi la guida, la data in cui ha preso la patente, assicurarsi che quel modello di auto sia nella lista di quelli permessi, calcolare il rapporto kw/tonnellata...in questo paese si tende a complicare le cose anzichè renderle più agevoli.

venerdì 9 maggio 2008

Per non dimenticare...

Il 9 maggio di 30 anni fa morì, assassinato brutalmente dalle Brigate Rosse, l'On. Aldo Moro.

Onore a lui e cordoglio alla sua famiglia e a quelle dei membri della sua scorta che, coraggiosamente, non lo abbandonarono nonostante sapessero che la vita di tutti loro era in pericolo imminente.

martedì 6 maggio 2008

Il Garante dice stop alle rendite sul web

L’Authority per la Privacy ha ordinato il blocco della visione dei redditi online, ribadendo che la decisione di rendere disponibili gli elenchi sul sito dell'Agenzia delle entrate è illegittima. Al termine della riunione di consiglio si è inoltre reso pubblico che l'Agenzia guidata da Massimo Romano "dovrà quindi far cessare definitivamente l'indiscriminata consultabilità, tramite il sito, dei dati relativi alle dichiarazioni dei redditi per l'anno 2005". Secondo l'Authority la decisione dell'Agenzia contrasta con la normativa in materia. Il Dpr 600 del 1973, al quale si è appellato Romano per motivare la sua azione, precisa che al direttore dell'Agenzia delle entrate "spetta solo il compito di fissare annualmente le modalità di formazione degli elenchi delle dichiarazioni dei redditi, non le modalità della loro pubblicazione".

E attualmente, per le dichiarazioni dei redditi, il Garante dice che "la legge prevede unicamente la distribuzione degli elenchi ai soli uffici territoriali dell'Agenzia e la loro trasmissione ai soli comuni interessati e sempre con riferimento ai contribuenti residenti nei singoli ambiti territoriali".

L'Autorità, presieduta da Francesco Pizzetti, ha invalidato anche l'altra tesi esposta da Romano nei chiarimenti formulati, vale a dire che l'uso di Internet sia una novità "relativa" perché da tempo i mezzi di informazione pubblicano le dichiarazioni dei redditi.

L'inserimento on line dei dati, infatti, "appare di per sé non proporzionato rispetto alla finalità della conoscibilità di questi dati", dice il Garante, per il quale "l'uso di uno strumento come Internet rende indispensabili rigorose garanzie a tutela dei cittadini".

"L'immissione in rete generalizzata e non protetta dei dati di tutti i contribuenti italiani (non sono stati previsti 'filtri' per la consultazione on line) da parte dell'Agenzia delle entrate ha comportato una serie di conseguenze: la centralizzazione della consultazione a livello nazionale ha consentito, in poche ore, a numerosissimi utenti, non solo in Italia ma in ogni parte del mondo, di accedere a innumerevoli dati, di estrarne copia, di formare archivi, modificare ed elaborare i dati stessi, di creare liste di profilazione e immettere ulteriormente dati in circolazione, ponendo a rischio la loro stessa esattezza".

L'Autorità si riferisce ai molti naviganti che, utilizzando software peer to peer (primo fra tutti Emule), hanno effettuato il download delle liste rendendo molto più difficile regolarne l'uso e la diffusione.

"Tale modalità ha, inoltre, dilatato senza limiti il periodo di conoscibilità di dati che la legge stabilisce invece in un anno".

L'Autorità ha poi rilevato che "non è stato chiesto al Garante il parere preventivo prescritto per legge" e per questo farà una multa all'Agenzia delle entrate.

Proprio per questo, “qualora Parlamento e governo intendano mutare la normativa, si porrà l'esigenza di individuare, sentita l'Autorità, soluzioni che consentano un giusto equilibrio tra forme proporzionate di conoscenza dei dati dei contribuenti e la tutela dei diritti degli interessati”, sottolinea la nota.

Il Garante ha chiarito infine che va considerata illecita anche "l'eventuale ulteriore diffusione dei dati dei contribuenti da parte di chiunque li abbia acquisiti, anche indirettamente, dal sito Internet dell'Agenzia". Chi non si adegua può esporsi "a conseguenze di carattere civile e penale".

Il provvedimento del Garante finisce intanto nelle mani dei magistrati. La procura di Roma, che ha dato il via nei giorni scorsi ad un procedimento per violazione della privacy, ha chiesto di avere “la delibera dell'Authority per valutare eventuali iscrizioni sul registro degli indagati”.

domenica 4 maggio 2008

Codacons chiede risarcimento miliardario per redditi online

Il Codacons ha chiesto un risarcimento di 20 miliardi di euro per violazione delle norme penali sulla privacy per la diffusione dei redditi on line da parte dell'Agenzia delle Entrate. Il Codacons ha infatti nominato un legale ''per tutelare gli interessi dei contribuenti messi in rete senza il rispetto delle procedure previste dalla legge 241/90 come modificata dalla legge 15/05''. La somma del risarcimento chiesto andrebbe poi ripartita tra i 38 milioni di contribuenti italiani, per un dividendo di appena 52 euro ciascuno. Si tratterebbe quindi di un risarcimento simbolico. Nella istanza si chiede anche il sequestro degli elenchi eventualmente detenuti da terzi, anche attraverso l'oscuramento dei siti che ancora li offrono in visione gratuita o a pagamento (come ad esempio Emule). L'avvocato e presidente del Codacons, Carlo Rienzi, ha ricordato che il Consiglio di Stato con numerose definizioni ha descritto esattamente ciò che è lecito e ciò che non lo è nella materia in questione con decine di sentenze.

''Laddove si tratti di redditi di soggetti che in vario modo sono alimentati da danaro pubblico o comunque destinati a finalità pubbliche - ha dichiarato Rienzi - è sicuramente ammissibile l'accesso alla denuncia dei redditi e la sua pubblicazione''.

''Ad esempio - prosegue Rienzi - tutti i redditi degli addetti e dirigenti pubblici, compresi i componenti degli organi elettivi come Comuni, Regioni, Camera e Senato, pagati con danari dei cittadini sono accessibili a chi ne faccia richiesta. Lo stesso per i dirigenti degli enti pubblici, e delle società concessionarie come la Rai , Ferrovie, Acea, Poste e di qualsiasi altro ente che eroghi un servizio pubblico universale pagato dai cittadini o con una parte dei danari dei cittadini.''

''Ancora sono pubblicabili i redditi di soggetti dello spettacolo, della politica, dello sport, della società civile, la cui notorietà e rilevanza e interesse sociale - ha aggiunto Rienzi - faccia scattare il diritto- dovere di cronaca, che, come è noto, costituisce un diritto costituzionale pari a quello della riservatezza, e quindi una esimente da reati e rende non punibile ciò che altrimenti lo sarebbe''.

''E altrettanto accessibili sono le denunce dei redditi quando esse servono al cittadino per difendersi in giudizio, come ad esempio il coniuge che intende fare causa all'altro coniuge ha diritto a vederne la denuncia dei redditi ai fini di ottenere dal Giudice una giusta sentenza circa gli obblighi di mantenimento della famiglia.''

''In pratica - ha concluso Rienzi - chi vuole mettere il naso negli affari altrui deve avere un interesse qualificato e concreto, come stabilisce l'art. 25 della legge 241/90, e deve in ogni caso lasciare traccia della sua domanda di accesso e del suo interesse. Ciò anche ai fini della responsabilità che su di lui incombe ove il dato venga diffuso a terzi per sua colpa''.

martedì 29 aprile 2008

Petrolio in aumento, carburanti ai massimi storici

L’ascesa del prezzo del greggio sembra inarrestabile. E’ arrivato ai 120 dollari al barile. Il sabotaggio alle installazioni petrolifere di Shell in Nigeria e il no dei Paesi Opec a un incremento della produzione continuano a spingere i corsi dell'oro nero. Abdallah Al Badri, presidente dell'Opec, ha detto «Aumenteremola produzione di 5 milioni di barili al giorno nel 2012, 9 milioni nel 2020», aggiungendo però che i prezzi non è l’organizzazione a farli ma il mercato.

A pensarla come lui è Mohammed Al Aleem, ministro dell'Energia del Kuwait che ha affermato che ci sono vari elementi che incidono sul livello dei prezzi: «C'è una forte speculazione. C'è bisogno che i Paesi consumatori e produttori dialoghino. E sono fiducioso su questo».

Di riflesso sono saliti anche i prezzi dei carburanti che hanno sfiorato un nuovo record, sopra 1,43 la benzina e 1,41 euro al litro il gasolio che non è mai stato così caro. E nelle prossime ore sono previsti nuovi aumenti, in particolare giovedì, giorno in cui dovrebbero salire di ben 2 centesimi, a causa della scadenza del bonus fiscale.

lunedì 28 aprile 2008

Roma cambia aria, Alemanno vincitore

Il lungo scontro tra l’ex sindaco della capitale Francesco Rutelli e il rappresentante del Pdl si è concluso con la vittoria di quest’ultimo (53,63% contro il 46,37% dell'avversario). Il neosindaco di Roma appena saputo il risultato ha detto: «Abbiamo vinto una lunga battaglia. Quando si vince bisogna essere generosi, ci lasciamo alle spalle tutte le polemiche e i veleni di questa campagna elettorale. Sarò il sindaco di tutti, senza distinzioni. Oggi non ha una vinto una parte, ha vinto tutta Roma».

Rutelli ha chiamato Alemanno per congratularsi e nel frattempo si interroga sui motivi che hanno portato alla sconfitta. Primo fra tutti, afferma, il tema sicurezza, sul quale il centrodestra ha portato avanti una forte strumentalizzazione. Rutelli ha poi precisato di «essersi messo a disposizione della coalizione e di Roma».

La vittoria di Gianni Alemanno a Roma «è una gioia enorme - ha commentato mimando con le mani un enorme sorriso sul volto -. È una delle pagine più belle in assoluto per il centro destra e per Alleanza Nazionale» ha commentato il leader di An, Gianfranco Fini. Accompagnato da Ignazio La Russa e Andrea Ronchi, il presidente della Camera in pectore ha poi osservato che: «per An questa è una vittoria storica».

Maurizio Gasparri, neo senatore e futuro capogruppo del Pdl a palazzo Madama «Alemanno ha realizzato un risultato straordinario, grazie alla coalizione e grazie a quella che è una classe dirigente che si è formata nella capitale. Un risultato clamoroso, che completa il percorso avviato da Gianfranco Fini nel '93» prima con la candidatura a sindaco poi con la fondazione di Alleanza nazionale. Gasparri ha poi suggerito di «andare in Africa a Veltroni, di rimanere a fare l'opposizione a Rutelli e questo sì, lasciatemelo dire, Bettini vada in Thailandia».

Secondo il sindaco di Venezia, Massimo Cacciari, questa è stata una sconfitta gravissima e ha aggiunto: «Il segretario del Pd- spiega- ha dovuto giocare il ruolo del perfetto continuatore, sia rispetto al governo Prodi sia rispetto all'Amministrazione Veltroni. E per questo, probabilmente, l'ha pagata cara». Finiscono così 15 anni di potere della Sinistra in una Roma che si appresta a voltare pagina ed essere guidata dal centrodestra.

domenica 27 aprile 2008

Ufo nella II Guerra Mondiale

Foto scattata da un caccia militare statunitense durante il conflitto mondiale. In coda all'aereo si può vedere un oggetto che, ingrandito, sembra proprio essere un ufo. Molte sono le testimonianze di piloti militari che riferirono di aver volato circondati o seguiti da oggetti sconosciuti che si tenevano in formazione con loro e, così come erano apparsi, improvvisamente scomparivano con accelerazioni impossibili per qualunque mezzo progettato dall'uomo.

J.F. Kennedy e gli ufo

Bill Holden era capo-carico dell’Air Force One e viaggiava con Kennedy. Parlando con lui in merito ad una conferenza sugli Ufo tenutasi a Bonn (Germania) gli chiese :<Presidente, cosa ne pensa ,lei, degli UFO?> , il Presidente facendosi scuro in volto rispose :<Io vorrei parlare al pubblico della questione UFO, ma ho le mani legate>.
In un rapporto firmato Allen W.Dulles (allora direttore della CIA) e datato 5 Novembre 1961 si parla esplicitamente delle intercettazioni di Ufo da parte dell’aviazione statunitense, del famoso Project Blue Book e di come il Majestic-12 intraprendesse alcune attività di sviluppo tecnologico per lo sfruttamento dell’Energia atomica sin dal 1954.
Proprio in quel periodo sembrava ci fosse un vero e proprio braccio di ferro tra Kennedy e la CIA, che iniziò proprio con la destituzione di Dulles da direttore della CIA. Era noto, infatti,che il presidente non era sulla stessa linea d’intenti dei dirigenti dei servizi segreti tant’è che un giorno dichiarò:<<…Lo stesso ufficio del Presidente viene usato per sovvertire i diritti dei cittadini, ed è mio diritto renderlo noto…>>.
Da un memorandum scritto da Kennedy il 12 Novembre del 1963, dieci giorni prima del suo assassinio, indirizzato al direttore della CIA (allora James Angleton), avente per oggetto il “Riesame delle classificazioni di tutti i files del reparto spionaggio UFO riguardante la sicurezza nazionale”, si evince la volontà di Kennedy di divulgare ad una più ampia cerchia di funzionari del governo, e quindi in seguito al popolo, la verità sugli oggetti volanti non identificati. Inoltre, il riesame dei dati (cita il documento), avrebbe coinvolto anche la NASA.

In un altro documento datato sempre 12 Novembre 1963 ed indirizzato a James Webb (allora amministratore della Nasa), il presidente spiegava come gli Stati Uniti si dovessero impegnare a portare avanti un programma di esplorazione spaziale congiuntamente con le autorità sovietiche.

Poteva sembrare molto strana una collaborazione americo-sovietica in quegli anni ma sappiamo con certezza da una intercettazione di una “Linea calda” dell’11/12/63, appena venti giorni dopo la morte di Kennedy, tra il nuovo presidente degli Stati Uniti Lyndon Johnson e il premier russo Nikita Kruscev, che tra gli Stati Uniti e la Russia si era già stabilito un certo contatto per poter eventualmente affrontare insieme il problema UFO (Intercettazione telefonica TOP SECRET UMBRA).


John Lear, pilota aeronautico ed ex agente CIA, noto in ambiente ufologico per le sue rivelazioni sul Majestic-12 (MJ-12), fu contattato da un ufficiale della Marina USA, Milton William Cooper, che raccontò di aver visionato personalmente documenti militari sugli UFO. Nel 1988 Cooper fu allontanato dall’ambiente militare per aver divulgato informazioni coperte da segreto militare. Ma nei mesi a venire, divulgò tutte le altre informazioni che aveva appreso da documenti TOP SECRET.

Rivelò inoltre che l’MJ-12 era stato il vero responsabile della morte di Kennedy e la motivazione fu la sua volontà di rendere pubbliche le informazioni riguardanti la presenza aliena sulla Terra. Più precisamente ,disse che ad uccidere Kennedy non fu solo l’uomo che sparò (Lee Harvey Oswald) ma anche un agente segreto che guidava la propria automobile e questo, secondo Cooper, sarebbe palese da un filmato girato dalla parte del pubblico il giorno dell’omicidio.
Numerosi ricercatori ed ufologi, oggi, pensano che l’omicidio Kennedy sia strettamente legato alle informazioni che avrebbe dovuto divulgare al popolo sugli accordi e sui piani stipulati da un governo ombra (MJ-12) con una delegazione di alieni “Grigi” che nel 1954 atterrò nella base aerea di Edwards alla presenza dell’allora presidente Eisenhower. A conferma di questa tesi vi sono ulteriori dichiarazioni di Cooper che, parlando dell’incontro con la delegazione aliena, parla di un “Patto scellerato” fra alieni e governo ombra in cui si stabiliva che “gli alieni non avrebbero interferito con i nostri affari e noi non avremmo interferito con i loro, mantenendo segreta la loro azione e presenza sulla Terra”. In cambio, i Grigi, avrebbero fornito nuove tecnologie per lo sviluppo scientifico. D’altra parte, gli alieni, avrebbero potuto prelevare periodicamente umani per alcune ricerche sul DNA, in quanto la loro razza si trovava in uno stato di decadenza.

giovedì 24 aprile 2008

Fiction su Moro. La famiglia: "Sfruttamento del nostro dolore"

Mercoledì 23 aprile, alla «prima» della fiction sulla strage e del rapimento avvenuti a Via Fani, hanno deciso di non partecipare né la famiglia dell’ex presidente della Dc né le famiglie degli uomini della sua scorta.

«In occasione della prossima giornata della memoria per le "Vittime del Terrorismo" noi familiari dell’onorevole Aldo Moro e familiari dei caduti della sua scorta tutti, inviamo questa lettera ufficiale affinché la pubblica opinione possa venire a conoscenza dei fatti che si sono sviluppati intorno alla presentazione, prevista per oggi 23 aprile, della fiction "Aldo Moro, il Presidente". Premettiamo che già molto prima del 16 marzo scorso, in occasione del trentennale della "Strage di via Fani" siamo stati contattati dalla Taodue Film per una visione privata ed in anteprima, di una sintesi della fiction sopra citata da tenersi alla fine del marzo». «Avevamo solamente richiesto, come unica condizione per essere tutti presenti, l’intimità dell’evento, anche perché in periodo di elezioni e per tutelare la nostra privacy e conseguentemente non sottoporla ad eventuali strumentalizzazioni politiche, nel pieno rispetto della memoria dei nostri cari che hanno sacrificato la loro vita per il bene del nostro amato Paese. Ma da marzo, questa presentazione "veniva spostata ad aprile, tra varie giustificazioni presentate dalla segreteria di produzione della fiction, sino a che alcuni giorni or sono ci è giunto un invito della "Fondazione della Camera dei Deputati" in cui l’attuale Presidente Pier Ferdinando Casini ci invitava all’iniziativa, da lui promossa, per la presentazione della fiction stessa (sicuramente all’oscuro di quanto già da mesi prima deciso). Non sappiamo quale funzionario di tale fondazione poi, in maniera arrogante e non qualificandosi, si sia a noi rivolto per farci comprendere come la nostra presenza non avrebbe fatto la differenza e che, la data del 23 aprile era inderogabile (come se sino ad oggi avessimo sempre cercato le luci della ribalta)». «Di tutta questa vicenda - conclude la missiva - ci rimane solamente l’amaro in bocca di essere stati "usati" solo a fini pubblicitari, quando l’intento iniziale, in maniera lodevole, era stato quello di dare una visione privata senza giornalisti e senza rappresentanti politici, un gesto di accortezza nei nostri confronti. Ma evidentemente, quanto da noi sofferto, la memoria dei nostri cari trucidati, il loro sacrificio per l’Italia, non è bastato a far comprendere le nostre ragioni di riservatezza e rispetto per la nostra intimità, venduti evidentemente, in nome di uno share o di una pubblicità che oggi purtroppo fanno tendenza e, rappresentano, l’essenza unica della nostra vita sociale, parafrasando Orson Welles da ’Quarto (Quinto) Potere". Grazie Taodue film!».

Allarme ufo nei cieli di Phoenix

Lunedì sera, alle ore 20, ora locale, nel cielo di Phoenix, Arizona, sono apparse formazioni di luci rosse. Hanno formato una linea verticale; una sagoma di rombo; un triangolo; una «u» e dopo pochi minuti si sono mossi a gran velocità da sinistra a destra, prima di sparire una a una. Questo il racconto fatto da alcuni testimoni al quotidiano The Arizona Republic.
«Ho visto le quattro luci comparire. Sono giunte al di sopra delle nostre teste in formazione ma poi si sono spostate in diverse posizioni di manovra». L’avvistamento è durato solo una decina di minuti ma in quel breve lasso di tempo si sono mobilitati diversi ufologi e appassionati della zona. Molti hanno documentato l’evento con fotocamere e telefonini, fornendo poi il materiale ai tg locali e a siti d’informazione.
Il Comando di Difesa Aerospaziale degli Usa ha dichiarato tramite un suo portavoce di non sapere da dove siano arrivate queste luci. «Nulla di sospetto è stato notato sui nostri radar di Sky Harbor» ha detto Ian Gregor del Dipartimento dei Trasporti statunitense a Arizona Republic, aggiungendo che «l'agenzia non prevede di investigare sulla vicenda». D’altra parte non sarebbe la prima volta che le autorità americane preferiscano non pronunciarsi su simili fatti.
Tra credenti e scettici si è aperto un dibattito sulla genuinità del fenomeno, soprattutto dopo che un uomo della zona, Lino Mailo, ha dichiarato di aver visto il suo vicino di casa lanciare in aria nella serata di lunedì alcuni palloni gonfiati con elio. La coincidenza però è che 11 anni fa ci fu un avvistamento simile e mai spiegato. Era il 13 marzo del ’97 quando sopra Phoenix apparve una serie di punti luminosi disposti a forma di rombo, che rimasero visibili per molto tempo sopra Squaw Peak, la montagna di Phoenix, davanti agli occhi di migliaia di persone.

lunedì 21 aprile 2008

La Storta, ragazza viva per miracolo

Una studentessa originaria del Lesotho, paese dell’Africa del Sud, è stata ferita a colpi di coltello e poi violentata nei pressi della stazione de La Storta, sulla Cassia. L’uomo, un romeno di 37 anni, è stato arrestato in flagranza di reato dai carabinieri della Compagnia Cassia e con l’accusa di tentato omicidio, violenza sessuale e sequestro di persona è stato condotto al carcere di Regina Coeli. Il fatto è accaduto giovedì scorso ma solo sabato lo si è saputo ufficialmente.

La ragazza deve la vita a due uomini che passavano nelle vicinanze che hanno fermato il suo assalitore, telefonato ai carabinieri che, intervenuti nel giro di pochi minuti, hanno braccato il delinquente e catturato dopo una breve fuga. La giovane studentessa, figlia di un diplomatico in servizio presso l’Ambasciata del Leshoto, stava rientrando in famiglia quando, per sbaglio, è scesa alla stazione de La Storta anziché a quella dell’Olgiata, dove abita. La stazione era deserta ed l’individuo ne ha approfittato per avvicinarla e, minacciandola con un coltello, l’ha obbligata a seguirlo in un luogo appartato.

La vittima è stata trasportata d’urgenza all’Ospedale San Filippo Neri dove è stata subito sottoposta ad un intervento chirurgico. Le notizie trapelate dall’ospedale riferiscono che la ferita non interessava organi vitali interni e che le condizioni della giovane vengono definite stazionarie ma non gravi.

Bisogna rendersi conto che il bisogno di sicurezza da parte dei cittadini non è una fobia ingiustificata o “gonfiata” dai candidati di una parte politica durante queste ultime elezioni, come hanno insinuato alcuni esponenti politici dello schieramento opposto, ma un bisogno reale. Negli ultimi anni la delinquenza di strada è andata aumentando. E’ un dato di fatto. I cittadini non si sentono liberi come un tempo di fare, ad esempio, una pedalata sulla pista ciclabile o aspettare un mezzo pubblico dopo il tramonto, soprattutto se ci si trova in una strada buia e isolata. Fatti come questo ormai stanno diventando una consuetudine e, se la cosa non deve creare allarmismi, deve però far capire la necessità di applicare la giustizia e garantire una sicurezza con la S maiuscola a tutti i cittadini onesti senza giustificare accadimenti gravi, come quelli degli ultimi tempi, come risultato di ingiustizia sociale bensì accettarli per quello che sono cioè come reati da punire con severità, a prescindere da chi li compie.

Usa loves Smart

Negli States sta avendo un grande successo la piccola Smart che, anche con la nuova serie, conferma dimensioni minime e una filosofia ispiratrice che per certi versi è agli antipodi dell’idea americana di auto.

Nonostante ciò i numeri danno ragione alla scommessa di Daimler AG e a quella di Roger Penske, importatore ufficiale del marchio sul mercato statunitense. I tedeschi hanno prodotto per gli Usa 25.000 unità della Smart ForTwo, ma questo lotto è andato esaurendosi molto velocemente (i tempi di attesa hanno toccato i 12 mesi in California), e l’importatore dichiara di poter vendere senza nessun problema altri 15.000 veicoli, se solo dovessero arrivargli.

Purtroppo per lui, non è affatto sicuro che Mercedes invii in America i veicoli richiesti perchè le linee starebbero già lavorando a pieno regime per soddisfare la pressante domanda dei mercati europei: qui in Italia ad esempio, la nuova Smart sta superando i numeri della precedente versione, ed immaginare un aumento della produzione per il mercato americano rimane per ora una possibilità remota.

...e Citroen già pensa alla prossima

Il nuovo modello dovrebbe sfruttare la meccanica della C3 e della C4, posizionandosi proprio tra i due modelli come citycar di tendenza caratterizzata da un design molto particolare e ispirato ovviamente alla sua antenata. Si ipotizza inoltre una carrozzeria “ecologica” con pannelli in plastica, il tutto a vantaggio del peso, e quindi di consumi ed emissioni inquinanti, e soprattutto la possibilità di montare una soluzione ibrida (motore elettrico + diesel HDI). L’abitacolo sara’ piuttosto spartano in onore alla 2CV originale ma non mancheranno equipaggiamenti hi-tech dal design un po’ retro e ovviamente il tetto apribile panoramico. Quando la vedremo in commercio? Non prima del 2009-2010 secondo alcune voci che girano sul web.

La Citroen 2cv festeggia 60 anni

Era il 1948 quando la casa francese espose la Duecavalli al Salone dell'auto di Parigi e subito entusiasmò per la sua praticità, per il prezzo accessibile e per la carrozzeria alquanto fuori dagli schemi. L'accoglienza della stampa fu fredda ed in alcuni casi la 2CV fu addirittura derisa. Con grande sorpresa dei giornalisti invece, l'auto divenne da subito un bestseller presso il ceto medio che poté anch'esso fruire di un mezzo di trasporto proprio. Il successo di questa automobile si misura in cifre: 5 milioni di esemplari venduti in 42 anni di produzione. In occasione del sessantesimo anniversario, la Cité des sciences et de l'industrie, in collaborazione con Citroën, regala alla Duecavalli una mostra di tutto rispetto: auto sospese al soffitto del museo, sfilata dei modelli più emblematici, piedestalli per rendere onore ai modelli storici, una collezione di modellini in miniatura, filmati d'archivio, documentari, spot pubblicitari dell'epoca e testimonianze di ingegneri e designer. La mostra resterà aperta al pubblico fino al 30 novembre di quest'anno.