martedì 13 maggio 2008

Nuove regole per i neopatentati

Dal prossimo 1 luglio 2008 entrerà in vigore la nuova legge sui veicoli che potranno guidare i neopatentati. Tutte le auto che arrivino ad un massimo di 50kw per tonnellata. Già fioccano le critiche in quanto la suddetta legge consente ad un neofita del volante di mettersi ai comandi di una monovolume più lunga di 5 metri e con un motore di 2.800cc mentre vieta di guidare una più adatta smart fortwo che ha soli 3 cilindri e un propulsore di 999cc. Incredibile ma vero.

E non è finita qui. Il caso maxi monovolume-Smart, infatti, non è l'unico paradosso della normativa ma solo un piccolo esempio: la nuova Fiat 500 è vietata in qualsiasi versione e con qualsiasi motore, mentre il vecchio modello (privo di airbag, abs e cinture di sicurezza) è giudicato adatto (ammesso che un giovane preferisca un mezzo scomodo e antiquato come quello). C'è la piccola Citroen C1 a benzina (con le sue simili Toyota Aygo e Peugeot 107) che è vietata. E ci sono tantissime altre piccole, dalla Matiz a tutte le Mini completamente off limits. In compenso l'elenco delle auto "possibili" comprende colossi di fuoristrada come la Nissan Patrol, la Land Rover Defender o la Mitsubishi Pajero 3200. Fino ad arrivare a macchine del valore di 40 mila euro che sicuramente messe nelle mani di chi ha appena conseguito la patente sono potenzialmente pericolose.

Il divieto durerà un anno e riguarderà solo tutti coloro che prenderanno la patente B da luglio. Rimane anche la normativa che vede i giovani automobilisti, sempre per tre anni, penalizzati del doppio dei punti della patente in caso di violazioni al codice della strada, con la possibilità a fronte di gravi infrazioni di vedersi sospesa la patente da 3 a 6 mesi. Sembra inverosimile che un vigile che fermi per un controllo una macchina perda del tempo per controllare l'età di chi la guida, la data in cui ha preso la patente, assicurarsi che quel modello di auto sia nella lista di quelli permessi, calcolare il rapporto kw/tonnellata...in questo paese si tende a complicare le cose anzichè renderle più agevoli.

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