venerdì 23 maggio 2008

Roma, auto killer travolge due ragazzi

Due giovani di 23 anni, Alessio Giuliani e Flaminia Giordani, sono morti a Roma dopo che il loro motorino è stato travolto da una Mercedes 220 passata probabilmente con il rosso su via Regina Margherita, all'altezza dell'incrocio con la via Nomentana. Erano le 22:30 circa di giovedi.

Il ragazzo è morto sul colpo mentre la ragazza, dopo essere entrata in coma, venerdi mattina è deceduta.

L'auto pirata, dopo l'incidente, è stata abbandonata in via Bencivenga, nei pressi di una caserma della Guardia di Finanza. Tra le ipotesi seguite dagli inquirenti, c'è anche quella di una gara tra automobili.

Il proprietario della vettura ritrovata è un ingegnere di 67 anni, il quale ha assicurato di non trovarsi alla guida al momento dell'incidente. Sentito dalla polizia municipale, ha raccontato che l’automobile è utilizzata di solito dai due figli gemelli. Uno di loro, Stefano Lucidi 33 anni, tossicodipendente, ultras della Lazio con precedenti penali per lesioni e sottoposto a Daspo, vale a dire al divieto di partecipare a manifestazioni sportive negli stadi, interrrogato nella caserma del comando del II gruppo dei vigili urbani, è stato poi fermato.

Nell'impatto violentissimo, i due giovani sono stati sbalzati per circa 20 metri. A raccontarlo è stato il padre della ragazza rimasta uccisa. «Hanno fatto un volo di 20 metri - ha raccontato prima di lasciare il policlinico Umberto I - il conducente di un'auto, un viceprefetto, si è fermato a soccorrerli. Si è prodigato in ogni modo». La famiglia di Flaminia Giordani ha deciso di donare gli organi della giovane. «Abbiamo deciso di firmare per l'espianto degli organi» ha dichiarato il fratello della ragazza, Emiliano.

Stefano Lucidi aveva l'interdizione alla guida. Le indagini degli inquirenti si stanno ora concentrando sull'ipotesi che l'investitore abbia fatto uso di cocaina anche la scorsa notte quando ha travolto i due giovani, fuggendo e non soccorrendoli. Secondo quanto si è appreso, a bordo con lui sulla Mercedes 220 al momento dell'incidente, c'era la sua fidanzata, che è sottoposta ad un provvedimento di limitazione della libertà, l'obbligo di dimora, e che quindi non avrebbe dovuto trovarsi con lui a quell'ora di sera.

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